Marina Cianferoni

Nome: Marina Cianferoni
Età: 44
Paese: Italia
Lingue conosciute: Italiano, Spagnolo, Inglese
Da quanto tempo vado in moto: 23 anni
Altezza:  1,70 m
Misura della gamba : 73 cm
Moto attuali possedute: una BMW R75/7 (1977)  e una BMW GS80 (1984)
Moto possedute in passato: una Yamaha SR250, e una Honda VF 400F , che in effetti era di mio padre
Con che cosa guido: Casco aperto (ne ho vari), giacca in goretex con protezioni, pantaloni di pelle, guanti, foulard e stivali
Chilometri all’anno percorsi: 5000
Website: Per il momento ho solo un blog: frida la motocicletta e l’impazienza di essere, blogspot.com
Links e siti web dove hanno scritto su di me: Sono in procinto di pubblicare alcuni miei articoli sulla rivista online The  International Journal of Motorcycle Studies.

 

QUALCOSA SU DI ME
Ho studiato all’Università di Firenze, laureata nel ’97 in Storia e critica del cinema. Per 5 anni ho lavorato come insegnante, e ho fatto due esperienze come traduttrice dallo spagnolo. Poi ho mollato e sono diventata giornalista per riviste di moto classiche, café racer e custom in Italia ma soprattutto ion Spagna. Sono scrittrice: ho pubblicato una raccolta di racconti e scritto un romanzo, e un saggio sulla motocicletta nel cinema, dalle origini a oggi, pubblicato da un piccolo editore romano nel 2007. Il titolo della prima versione era “Due ruote e una manovella” trattando questo tema dalle origini di entrambe le invenzioni, alla fine del IX secolo.

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Photo by Rebecca Heyl

Adesso sto provando a pubblicare il libro in una versione aggiornata in inglese, cosa non facile. Forse ne farò un e-book ma sto anche pensando di inserirlo in un sito web personale che vorrei organizzare su moto & cultura.

Dal 2004 Juan è il mio compagno spagnolo; vero appassionato di moto, ne ha diverse, soprattutto d’epoca.

La mia passione per la moto inizia come una malattia di famiglia: mio padre le ha sempre guidate, mio fratello anche, e così il mio primo fidanzato, che finalmente mi insegnò a guidare quando avevo 21 anni.

Il mio primo ricordo sulle moto: Avrò avuto 16 anni quando vidi un’amica di mio fratello in sella alla sua Honda 400 Four. Una signora piuttosto anziana le passò accanto e le disse: “Ma non hai paura a guidare una moto, Antonella?” Lei rispose: “No!” e fece un gran sorriso. Pensai subito che avrei volute essere come lei, un giorno.

La mia prima moto era una piccola Yamaha SR250, suggeritami dal mio fidanzato. Perfetta per imparare a guidare e soprattutto ad amare la guida in moto: un monocilindrico tranquillo, affidabile e di buon carattere.

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1992: contenta, durante il mio primo viaggio sola, a Cortona.

L’ho venduta nel ’94 perché stavo cominciando ad usarla al limite delle sue possibilità di accelerazione e frenata e perciò, sarebbe potuta diventare un pericolo. In ogni caso, fu un peccato darla via.

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Imparando a ballare sulle curve, vicino a Barberino di Mugello

Adesso ho due bicilindrici: una BMW r75/7 e una GS 80. Un grosso boxer come la 75, invece, non è proprio la moto migliore da dare in mano a un novizio! Per me fu una perfetta terza moto, dopo la Honda VF400 di mio padre: una moto facile e divertente questa, ma in definitiva non adatta a me. Ho sempre preferito le bicilindriche alla quattro cilindri, perché non ho bisogno di usare spesso i freni: il motore è il freno migliore (soprattutto sulla mia!) . Inoltre, guidare usando solo le marce per rallentare o accelerare  ti porta naturalmente a stabilire un ritmo sulla strada, come una danza! Non amo tanto andare veloce, quanto semmai guidare BENE.

Le Ducati mi piacciono da morire. Il loro suono è musica per me. Non ne ho mai avuta una, suppongo, per il costo: la mia prima moto la comprai di seconda mano grazie a un po’ di soldi che mio lasciò in eredità mio nonno, mentre la BMW fu un regalo del mio ex, anche quella usata. Ma in effetti poi, il motive è anche un altro: lo stile con cui si guida una Ducati è generalmente più sportivo e aggressivo di quello con cui si porta una BMW come la mia. La Ducati è una moto dedicate soprattutto a chi ama la velocità, e io non la amo molto, come ho già detto….Con questo, nella foto successiva mi potete vedere su una Ducati Monster (appena uscita all’epoca, se non ricordo male, era il ’93) dentro il circuito del Mugello, dove un amico mi aveva invitato a fare qualche giro per provare dei pneumatici Dunlop. Si può vedere piuttosto chiaramente la mia emozione, dietro la visiera! Fu veramente una magnifica esperienza.

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Durante uno dei miei primi giri sulla mia “Frida”

Non posso dire di avere grandi fatti da raccontare nella mia carriera di motociclista…La cosa di cui sono più orgogliosa è quando arrivo in cima a un passo in coda a qualche altro guidando più piano di lui, ma meglio di lui, che taglia le curve e sta rigido sulle braccia e sui fianchi. Io mi sono divertita; lui ne ha solo avuto l’illusione.

Non ho mai fatto lunghi viaggi in moto. Ma mi piacerebbe, e forse lo farò, un giorno di questi…

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Qui sono in Spagna nel 2005: lottando contro i mulini a vento, come Don Chisciotte

Il mio motociclista preferito è chiunque sia capace di guidare una moto come un principe, con eleganza: SteveMacQueen potrebbe essere uno dei migliori. Sono una romantica.

Una della disavventure più divertenti che mi sono capitate in moto è stata quando, dopo aver “rubato” a mio padre la sua VF 400 , di nascostosono rimasta senza benzina nel bel mezzo del niente, sulle montagne dell’Appennino tosco-emiliano. In quell’occasione sperimentai la gentilezza degli automobilisti nei confronti di una donna motociclista, ancora piuttosto rara in Italia, all’epoca. Ricordo che un ragazzo giovane mi accompagnò fino alla più vicina stazione di servizio. Non ero preoccupata: quand’anche avesse voluto violentarmi, avrebbe abbandonato l’idea dopo aver visto la quantità di strati di vestiario che portavo addosso, compresa una tuta da pioggia!! Al ritorno verso la moto con la mia stagna d’emergenza, mi dette uno strappo un altro tipo, più maturo, che era andato in cerca di funghi e ne aveva la macchina peina, che profumino… A quest’uomo chiesi anche il favore di una spinta in salita, per ripartire, era così gentile….E alla fine riuscii a rientrare in casa prima che mio padre tornasse, che giornata!

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Qui mi sto divertendo in sella a una special preparata da mio fratello:  una Yamaha SRX modificata, e che lui aveva chiamato “Il brutto anatroccolo”. photo by Nathalie Krag

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Anche qui, sulla Ugly duckling…

Riguardo alla manutenzione della mia moto: è certo più facile mettere le mani su una moto vecchia che su una nuova. Potrei cambiare l’olio e fare diversi piccolo lavori di manutenzione, sempre con l’aiuto di qualcuno. In teoria, ma in pratica devo ammettere che di questo si occupa il mio compagno, che ama fare il meccanico più di me.

Per chiunque voglia imparare a guidare una moto, ho due consigli da dare:
1)      Scegliere la moto giusta: non tanto la preferita quanto semmai quella più adatta per cominciare senza prendersi degli spaventi inutili. È un passo fondamentale
2)      Ovviamente, se chi ci insegna a guidare non sa guidare bene una moto, ci insegnerà male! Quindi, altra cosa fondamentale è la scelta di un buon istruttore, magari affidandosi a un buon corso di guida sicura.  Mio fratello fa l’istruttore federale, qui in Toscana

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Qui sono con mio fratello a un Motogiro d’Italia
 

 

GUIDA IN ITALIA 

Dove mi porteresti se ti venissi a trovare in Italia?
Al Passo del Muraglione, vicino casa mia! E sugli altri passi del Mugello, anche: questa zona è piena di belle strade per andare in moto, se uno si accontenta del fondo. Guardate queste coordinate: 44.028865,11.780663

Si tratta di una regione “selvaggia”, non tanto famosa quanto il Chianti, con la sua natura ordinata e perfetta, bellissimo e più simile a un quadro. Il Mugello significa boschi intricati, montagne, strade piene di curve, spesso male asfaltate, e di animali. I paesini non sono così belli come queli del Chianti..medioevali, sì, ma non così spettacolari per un turista. La parte migliore, secondo me, sono proprio le curve, ma certo, bisogna fare una gran attenzione.

Quali sono i mesi migliori per guidare?
Primavera e autunno, potrei dire, ma dipende dal tempo, sempre più strambo anche quest’anno. Ad ogni modo, a me di solito piace il mese di Ottobre e Novembre, o Maggio anche. In estate c’è troppo traffico, specie i fine settimana, (l’Italia è una piccola nazione, piena di macchine e piena di gente..). E d’inverno fa troppo freddo.

Il problema qui, un po’ dappertutto, è la qualità dell’asfalto, spesso insufficiente. Le strade di montagna non vengono riasfaltate spesso e il freddo invernale ne rovina la superficie…ma i soldi non ci sono!  Se uno va forte, la probabilità d’incidente è alta con qualsiasi moto, per colpa della strada o del traffico. Se voglio sentirmi davvero sicura, in effetti, preferisco uscire con la mia GS sui passi, che non con la R75.

Ê saggio guidare di note?
No, nopn tanto. Ci sono molti animali selvatici che si muovono in queste ore, specie sulle strade di montagna. daini, caprioli, cervi, ma anche cinghiali, grosse istrici, e più in alto, anche lupi.

C’è un evento motociclistico a cui ti rechi regolarmente?
L’evento cui ho spesso partecipato quando lavoravo per la mia rivista spagnola era il Motogiro d’Italia, rievocazione di una gara storia, come anche la Milano-Taranto. Ogni anno viene organizzato lungo un percorso e in una regione differente. Io sono stata in Abruzzo, Marche Umbria, Sicilia e Sardegna.

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Al Motogiro nel  2006, photo by Tommaso Pini

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Motogiro in Sicilia, 2007, con il direttore della mia rivista spagnola, entrambi su Ducati! Photo by Tommaso Pini

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E con il mio compagno, Juan, che quella volta aveva una Guzzi Le Mans

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Motogiro del 2008, Sardegna, questa volta sulla mia GS

E poi, sono andata diverse volte alle riunioni annuali organizzate dal sito web Motocicliste.net.

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Al primo raduno di Motociclist.net, nel 1999

Ci sono specifiche leggi per le moto in Italia?
Diverse, sì! Forse l’ultima uscita limita la circolazione con moto fuoristrada su sterrato: non si può più andare dovunque, quando si vuole e ad ogni velocità. Inoltre, siamo obbligati a portare sempre un casco qui, in tutto il Paese (io preferisco quello aperto) , e a prendere una patente specifica per la moto.

I motociclisti subiscono discriminazione in qualche modo?
Qui c’è una contraddizione. Vivo in uno dei paesi in cui la moto è più amata e rispettata, ma le leggi varate dimostrano che il Governo in realtà capisce molto poco dei nostri diritti e delle nostre necessità e caratteristiche.

Come vi tratta la polizia? Come automobilisti?
Dipende da che poliziotto!!! Qui conoscono i loro polli, credo, e hanno pazienza..

Puoi descrivere l’esame di guida per la patente B?
Sono passati un sacco di anni! Comunque: c’è un esame di teoria, e poi uno su strada con la propria moto (o Vespa, scooter..) con test specifici di abilità, di solito organizzati in un’area di parcheggio vuoto.

Qual’e`lo sport più tipico correlato alla moto?
Siamo in Mugello…le corse sono lo sport più popolare. Ogni settimana qualcuno muore su un passo perché guidava la moto troppo forte: troppo per il tipo di strada, o per il traffic, e fin troppo spesso per le sue possibilità e capacitpa di guida: un appassionato di corse non è sempre un buon pilota, ma vai a dirgli che non sa guidare, e si arrabbia.

Qual’e`la cosa che limita maggiormente la guida in moto?
L’ho detto: l’Italia è un paese pericoloso per la quantità di trafficoLe strade secondarie sono piccole, strette, piene di curve e con un asfalto pessimo. E le percorrono anche i camion con rimorchio….

Come trattano i motociclisti quelli che vanno in auto?
Stiamo parlando di due razze distinte, giusto? Quindi, se un automobilista sa anche andare in moto, e cosa significa, rispettera il motociclista. Altrimenti, sarà un pericolo per lui, un nemico potenziale. Sempre.

Il furto di moto è un problema dale vostre parti?
Qui in campagna, nopn direi. Peggio nelle grandi città, come Napoli, Roma, Milano.. Milan…IL ladro comune, in ogni caso, cerca soldi facili e non va a rubare, per esempio, una moto come la mia. Cerca piuttosto uno scooter nuovo.

Come sono trattate le motocicliste dagli uomini e dai motociclisti?
Se intendi nella vita di tutti i giorni, potrei dire in generale con certo rispetto e curiosità. Se stiamo invece parlando di donne che corrono in moto, allora il mio paese si qualifica subito come un paese maschilista: un uomo qui non gareggia insieme a una donna che guida meglio di lui…perché lui è un uomo!

Puoi avere accesso ad ogni tipo di moto nel tuo paese?
Direi di sì…sempre se hai i soldi per comprare quello che ti piace..

Donne e uomini motociclisti hanno le stesse possibiltà e diritti in Italia?
In teoria, sì.

LE MIE SCELTE PREFERITE CONNESSE ALLA MOTO

Libri:  “Il veicolo perfetto” di Melissa Holbrook Pierson.
Film:  Beh…Ho scritto un libro su questo tema. Se proprio devo sceglierne uno, direi un esempio abbastanza recente: La Indian più veloce del mondo, di  Roger Donaldson.
Riviste:  tutte quelle che parlano di Café Racers e moto d’epoca.
Blogs: Vintagent, Café Racer
Web Forums: Motocicliste.net
Motociclisti professionisti: Steve Mac Queen, e Valentino Rossi
Donne motocicliste: Non so, potrei forse dire Melissa Pierson. Una donna motociclista deve secondo me essere prima di tutto una donna,  fisicamente ed emotivamente. E soltanto dopo una motociclista.

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